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29/04/2020
“Anche a distanza siamo vicini ai nostri assistiti”

Cristina Calabrese, coordinatrice sanitaria di Nontiscordardimé Senior, racconta i tele servizi attivati dal progetto

 

Una rete digitale di solidarietà, assistenza, cura. Il progetto Nontiscordardimé Senior, promosso da OSA con la collaborazione dell'Università Cattolica del Sacro Cuore, il Policlinico Gemelli e il Vicariato di Roma, ha messo in piedi, con l'esplosione della pandemia da Covid-19, una serie di servizi digitali che permettono di ridurre le distanze e soprattutto di non far sentire soli e abbandonati gli anziani fragili assistiti dal progetto. Con la tele assistenza medica e la tele compagnia, i professionisti di Nontiscordardimé proseguono concretamente, grazie all'uso della tecnologia, la loro attività di prevenzione, solidarietà e ascolto dei bisogni.

 

“In questa nuova fase di assistenza, abbiamo recuperato tutte le schede diagnostiche di quegli anziani visitati nel nostro ambulatorio mobile che presentavano particolari patologie o cronicità, quali ad esempio il diabete o problematiche cardio-vascolari”, racconta Cristina Calabrese, medico geriatra del Policlinico Gemelli, coordinatrice sanitaria di Nontiscordardimé Senior. “Ricontattiamo i pazienti e svolgiamo un’anamnesi telefonica, valutando i loro principali parametri fisiologici e la glicemia in modo da aggiornare l’andamento delle loro condizioni di salute e fornendo anche le principali informazioni sul virus, sulle misure di protezione e sui comportamenti da adottare per non ammalarsi”.

 

I riscontri su questa attività di monitoraggio e prevenzione sono positivi e tutti gli anziani – circa settantacinque - si mostrano soddisfatti per essere stati contattati. La rete di solidarietà messa in campo da Nontiscordardimé insieme a numerose associazioni di quartiere e ai volontari delle parrocchie si è rivelata il modo più efficace per rispondere ai bisogni di salute.

L’esperienza maturata in questi tre anni di interventi e buone prassi di medicina di prossimità nei quartieri periferici di Roma contribuisce a fronteggiare questa emergenza che oltre a mettere in pericolo la salute, mina il nostro stile di vita, costringendoci a vivere lontani gli uni dagli altri.

 

“Soprattutto per le persone di una certa età non poter partecipare alla vita sociale, non ricevere le visite dei propri cari, e soprattutto l’aver dovuto sospendere o limitare alcune piccole abitudini quotidiane, come ad esempio uscire di casa e fare la spesa, costituiscono un forte elemento di disagio, che porta a maturare un sentimento di abbandono. In molti di loro, soprattutto se affetti da cronicità, è forte la preoccupazione per non poter sottoporsi alle visite di controllo programmate”, conferma la dottoressa Calabrese. “La preoccupazione che più di ogni altra cosa ci viene manifestata durante i nostri colloqui telefonici è che non si sentono sufficientemente seguiti: ‘A noi nessuno ci pensa’, dicono un po’ tutti. E così le nostre chiamate sono di conforto e di aiuto soprattutto per vincere la solitudine. Tra i numeri attivati per la tele assistenza, e che comprendono anche due linee per consultare cardiologo e pneumologo, quello per ricevere ascolto e compagnia risulta il più gettonato". 

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